arancina a orologeria

Lingua&cucina, o meglio Lingua&panza, binomio vincente da sempre. del resto, si sa, il mangiar bene è una delle motivazioni principali nell’interesse verso l’Italia.

oggi ho preparato una lezione di italiano a cavallo tra letteratura, variabilità linguistica, cucina… e variabilità culinaria, perché no!

sono fiera di me stessa.

Partendo dal caso letterario Camilleri e dopo aver visto la particolarità del suo italiano siculizzato, sono passata alla ricetta degli arancini, perché Montalbano si presta particolarmente a questo incrocio fra letteratura e sapori. E la ricetta degli arancini la dà proprio lui:

“Gesù, gli arancini di Adelina! Li aveva assaggiati solo una volta: un ricordo che sicuramente gli era trasùto nel Dna, nel patrimonio genetico. Adelina ci metteva due jornate sane sane a pripararli. Ne sapeva, a memoria, la ricetta. Il giorno avanti si fa un aggrassato di vitellone e di maiale in parti uguali che deve còciri a foco lentissimo per ore e ore con cipolla, pummadoro, sedano, prezzemolo e basilico. Il giorno appresso si pripara un risotto, quello che chiamano alla milanìsa (senza zaffirano, per carità!), lo si versa sopra a una tavola, ci si impastano le ova e lo si fa rifriddàre. Intanto si còcino i pisellini, si fa una besciamella, si riducono a pezzettini ‘na poco di fette di salame e si fa tutta una composta con la carne aggrassata, triturata a mano con la mezzaluna (nenti frullatore, pi carità di Dio!). Il suco della carne s’ammisca col risotto. A questo punto si piglia tanticchia di risotto, s’assistema nel palmo d’una mano fatta a conca, ci si mette dentro quanto un cucchiaio di composta e si copre con dell’altro riso a formare una bella palla. Ogni palla la si fa rotolare nella farina, poi si passa nel bianco d’ovo e nel pane grattato. Doppo, tutti gli arancini s’infilano in una padeddra d’oglio bollente e si fanno friggere fino a quando pigliano un colore d’oro vecchio. Si lasciano scolare sulla carta. E alla fine, ringraziannu u Signiruzzu, si mangiano!”.

(A. Camilleri, Gli arancini di Montalbano)

e, sulla falsa riga della variabilità linguistica, la variabilità culinaria: ecco gli arancini vulcanici, ricetta che mi riprometto prima o poi di sperimentare.

buon appetito.

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